Era la notte del 24 dicembre del 1818 quanto Joseph Mohr, il prete della chiesa di San Niccolò a Oberndorf (Austria), insieme al maestro Franz Xaver Gruber intonarono per la prima volta il canto “Stille Nacht! Heilige Nacht”. Nessuno poteva immaginare che sarebbe diventato uno dei canti di Natale più famosi al Mondo. Il testo fu scritto dallo stesso Joseph Mohr nel 1816 come poesia. A oggi non si sa di preciso come questo testo divenne una canzone e qui realtà e leggenda si mescolano magicamente. La ragione potrebbe essere che la rottura dell’organo della chiesa nel giorno della vigilia di Natale portò Franz e Joseph a musicare la poesia per essere cantata da due voci e una chitarra. Riscosse grande successo come canto di pace visto che a quel tempo la cittadina, contesa tra Germania e Austria, conosceva un periodo di forte divisione. Diffusa inizialmente dalle famiglie Rainer e Strasser, fu inserita in un libro di canti liturgici a Salisburgo. Grazie poi all’opera dei missionari fu po
Quando l'uomo viveva in simbiosi con la natura ricavava il giusto sostentamento da essa senza depauperarla e appesantirla fino alla degenerazione. Vale sempre la regola che per mungere il latte dalla mucca devi dargli anche da mangiare. Nel caso di questo curioso frutto di mare, dal colore grigiastro, con guscio zigrinato che gli permette di scavare nella morbida roccia calcarea della nostra zona la propria abitazione, occorrevano circa 25 anni per arrivare a completamento o maturazione. Esso, con molta facilità scambiato per un dattero di mare, veniva pescato portando a riva piccole rocce, da noi chiamate " sassi morti " che ne potevano contenere dai 15 ai 20 esemplari adulti. La tecnica era abbastanza semplice nella sua esecuzione: si usciva in " patana " (piccola barca a remi), si individuava sul fondale, abbastanza vicino a riva una pietra e ci si immergeva per recuperarla. Se questa era di dimensioni più grandi della norma, la si imbragava con una c
Riprendendo il tema delle albe settembrine già trattato in questi post: Ripristinate le corse festive The Great Gate of Kiev è la volta delle mitiche Porte di Tannhäuser , al largo dei Bastioni di Orione e raccontate per la prima volta da un Replicante della serie Nexus 6 da combattimento, di nome Roy Batty , tornato sulla Terra per incontrare il Padre : l'ingegner Tyrell della Tyrell Co . Azienda famosa per i suoi " lavoretti in pelle " e il cui motto " più umano dell'umano " è da sempre sinonimo di qualità. Ma purtroppo non di durata per il povero Roy, che aveva raccontato di avervi visto, balenare nel buio, i Raggi B , cosa che noi umani non avremmo mai potuto immaginare ... e che invece, contro ogni aspettativa, fortunatamente sono riuscito a fotografare. Ma solo le Porte giacché i Raggi si possono ammirare soltanto di notte. Lo so, non è importante cosa fotografi, ma cosa pensi di aver fotografato .. e con la fantasia, anche d
Arriviamo in questa pagina del Romiti a conoscere la situazione "politica" di quegli anni e non senza sorprese, nel senso che gli iscritti al Partito Fascista risultano stranamente pochi se consideriamo quel periodo di massimalizzazione politica per quanto riguarda gli adulti. Mentre per i bambini, stando anche ai ricordi dei miei genitori, doveva rappresentare per lo più un gioco, anche se volto all'indottrinamento e risultano in numero maggiore rispetto agli adulti. Ma leggiamo con quale "tatto" tratta l'argomento ... Associazione Nazionale Combattenti Fu costituita, dopo non poco lavoro, il 16 agosto 1924, per interessamento di alcuni ex combattenti, capeggiati dai Sigg. Corrado Radicioni ed Emilio Franceschini. Venne allora eletto Presidente provvisorio l'ex Tenente Lando Lapponi, e quindi, quando la Società prese l'assetto definitivo, il Presidente attuale Vincenzo Marcelli, promosso e decorato più volte per merito di guerra. Appe
Giovanna la nonna del Corsaro nero che vedeva Giovanna, Anna Campori , una nonnina sprint, nelle vesti di corsara a capo di una allegra ciurma di strampalati personaggi, tra i quali spiccavano il maggiordomo Battista , interpretato da Giulio Marchetti e il nostromo ..ba..bal..buziente Nicolino reso da un affermato e simpaticissimo attore del tempo: Pietro De Vico . Le storie erano semplici e ispirate ai romanzi Salgariani di avventura sul mare. Orbene e vengo al dunque, da tempo sentendone nostalgia, in un panorama televisivo si ampio ma qualitativamente massificante per temi e resa visiva, mi chiedevo se avessi mai potuto rivedere nei tanti canali che oggi la Rai trasmette via satellite, questo simpatico prodotto giovanile. Spesso si fanno rivedere vecchi programmi di successo pescati dagli archivi enormi che mamma Rai possiede suscitando sempre le stesse emozioni nel pubblico che li vide all'epoca e anche curiosità nei giovani d'oggi su ciò che si vedeva allora. E cos
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