Un bel film …

… per chi ama commuoversi, per chi ama il Cinema con la C maiuscola e per chi sogna ancora con l'omino coi baffi: il genio della Settima Arte

Luci della Città (City Lights)

foto tratta dal web Qual' è il miglior film di Chaplin? E' arduo da dirsi perchè lui è il cinema e tutti i suoi film sono straordinari. In questo tuttavia oltre alla comicità c'è la commozione tipica delle storie strappa lacrime con lieto fine che qui è addirittura struggente. Innanzitutto volle restare al muto per non perdere tutto il fascino e l'espressività della pantomima, che a parte lui e i soliti comprimari, qui si esalta con la giovane Virginia Cherrill appena 22 enne e resa abile e arruolata a riprova del genio di uno che se ne intendeva di cinema e attori … 

 
A Comedy Romance
in
Pantomime
written and directed
by
Charlie Chaplin

si apre con l'omino che viene "svegliato" dal sindaco della città di Pace e Prosperità che inaugura un monumento sul quale si era appisolato e le peripezie per farlo scendere da quella insolita posizione sono subito tra le più esilaranti. Nel solito vagabondare incontra una fioraia cieca, Virginia di cui sopra, che lo scambia per un milionario e una volta accortosi della sua menomazione e colpito dalla sua bellezza starà al gioco tanto da invaghirsene e cercare in tutti i modi di aiutarla a superare il suo grave handicap. E il destino sembra dargli una mano quando lo fa capitare sotto a un ponte per la notte dove sventa il suicidio di uno strambo foto tratta dal webmilionario, il quale, ubriaco ma ravveduto ne diventa amico tanto da dargli macchina e soldi dopo aver bevuto insieme a casa sua. E così l'omino si spaccia da milionario e accompagna in macchina la fioraia verso casa facendole sussultare il cuore di ragazza povera e ammalata che era entrata nelle grazie di un ricco e avvenente uomo. Purtroppo il vero milionario da sobrio cambia completamente aspetto e non conosce più il vagabondo creando una serie di gags deliziose con entrambe le personalità: ubriaco e amico, sobrio e sconosciuto. Il nostro non se ne farà problema e tra una mazzetta di dollari e una cacciata di casa riuscirà nell'intento di procurare il denaro necessario per operare agli occhi la ragazza. Verrà scambiato per un ladro e finirà per qualche tempo in carcere e quando uscirà, più strappato e malconcio che mai, andremo incontro ad uno dei finali più struggenti e commoventi della storia del cinema. Incontrerà la ragazza e rimarrà incredulo e ammirato fuori della vetrina del suo bel negozio e quando questa, prima divertita poi impietosita uscirà per fargli l'elemosina, di fronte alla sua riluttanza, gli prenderà la mano per fargli accettare la moneta e in quel momento, con il tatto, acuito durante la passata cecità, comprenderà che il suo vecchio benefattore era lui, l'omino strappato, il vagabondo, e ad una sua domanda lui annuirà chiudendo il film e sfumando fino al The End con una delle sue più belle musiche. Il finale tutto giocato sugli sguardi è da antologia e ancor più gli occhi della giovane, spenti, magistralmente nel vuoto, quando recitava la parte della cieca e adesso estremamente luminosi e lucidi dalle lacrime della commozione. Per l'arte il tempo è un contenitore che ne lascia immutate le sensazioni, le conserva e le tramanda senza intaccarle  e solo con il tempo si può definire l'arte, e il cinema di Chaplin in generale e questo capolavoro in particolare ne fanno degna parte.

Luci della Città - City Lights USA 1931
Charlie Chaplin: il vagabondo
Virginia Cherrill: la fioraia
Harry Myers: il milionario
Florence Lee: la nonna della fioraia
Allan Garcia: James il maggiordomo

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