San Benedetto e la Pietra dell' Abate

Passando per un sentiero ripido, aspro, acciottolato, in mezzo a piante e a rovi, si giunge al luogo dove una volta sorgeva la Chiesa di S. Benedetto.
Ricordiamo che nel 1038 la Chiesa già esisteva. Corrosa dagli anni fu rifatta nei primi anni del millecinquecento forse dal B. Giustiniani e dal P. Desiderio.
Ora non ne rimangono che tracce spesso occultate da sterpi e rocce.
D' appresso è la Grotta, scavata nella roccia. È abbastanza ampia ed ha all’interno dei sedili e in fondo un altare, egualmente scavato nel sasso.
Anche più in basso, come sporgente dal fianco del monte, quasi a picco sul mare, dirimpetto allo specchio infinito delle acque, spicca un gran masso bianco, difficile di accesso tanto per chi scende dal monte, quanto per chi sale dal mare. L'antichissimo nome di Pietra dell’Abate indica l’uso a cui doveva esser destinato. In quella roccia, forse lì precipitata dal giogo sovrastante, probabilmente doveva ritirarsi l’Abate a meditare, a pregare, a conversare spiritualmente con i monaci suoi confratelli.
tratto da
Guida Ricordo di Numana
di Cesare Romiti
1927
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